OltrePedalando. Percorsi a due ruote per rilanciare l’Alto Oltrepò

A Pian del Poggio esperienze a confronto

Sabato 1 Luglio, a Santa Margherita di Staffora, in Località Pian del Poggio, si sono date appuntamento numerose realtà territoriali e nazionali per confrontarsi sul tema: “Percorsi a due ruote. Dalla Greenaway ai Bike Tour: il cicloturismo per la valorizzazione turistica ed ambientale dell’Oltrepò”.

Il tavolo di lavoro, promosso dalla Fondazione Sviluppo Oltrepò Pavese nell’ambito del progetto Oltrepò (Bio)diverso selezionato dal Programma AttivAree promosso da Fondazione Cariplo si colloca all’interno della rassegna OltrePedalando che prevede appuntamenti legati a temi cruciali dell’Oltrepò, all’approfondimento dei suoi punti di forza e di debolezza, analizzati salendo in sella alla metafora del ciclismo.

Numerose sono state le esperienze raccontate durante la mattinata di lavoro nella quale sono intervenuti anche Massimiliano Vavassori, direttore Centro Studi Touring Club Italiano e Luca Micotti, Architetto.  In rappresentanza della Comunità Montane della Val Trompia e della Val Sabbia, capofila del Progetto “AttivAree_V@lli Resilienti”, anch’esso finanziato da Fondazione Cariplo, è intervenuto l’Architetto Fabrizio Veronesi, che ha raccontato la loro progettualità.  “Con ValliViventi si intende vocare l’area interna verso un turismo sostenibile che faccia leva sulle due ruote e che ponga l’area al centro dell’attenzione degli appassionati di cicloturismo attraverso il potenziamento e la differenziazione dell’offerta legata alla bici e tramite una stretta connessione con le strutture ricettive e culturali del territorio. Gli interventi previsti vanno dall’omologazione della segnaletica delle ciclabili al collegamento della ciclabile alle altre tipologie di mobilità, dalla digitalizzazione di percorsi su supporto informatico e la sensibilizzazione degli esercenti sul tema dell’accoglienza dei ciclisti”.

A Pian del Poggio era presente anche Enrico Della Torre, presidente di Vivi Appennino e organizzatore dell’Appennino Bike Tour, “il Giro d’Italia che non ti aspetti” che è atteso il 17 e 18 luglio nell’Alto Oltrepò, dove attraverserà il Comune di Santa Margherita di Staffora per poi arrivare a Brallo di Pregola, tappa di arrivo e partenza, alla punta più meridionale della Lombardia al confine con Liguria, Emilia-Romagna, Piemonte. “Un ciclo-viaggio in 42 tappe, dalla Liguria alla Sicilia, con staffetta istituzionale atto a valorizzare l’Appennino attraverso tutte le sue eccellenze. Il Giro partirà da Altare, in provincia di Savona, dove inizia la cresta dell’Appennino ligure e si chiuderà 42 giorni e 2.611 chilometri dopo ad Alia, in provincia di Palermo, toccando 14 regioni, 298 Comuni”.

Questo appuntamento ha messo in luce le nuove realtà di un Oltrepò in rapida evoluzione e che fa anche del ciclismo, e dei suoi percorsi che richiamano nelle vallate e nelle alture d’Appennino un numero sempre più ampio di appassionati delle due ruote, uno degli elementi trainanti di un turismo innovativo e in promettente espansione. L’Oltrepò offre, ai bikers, agli sportivi e agli escursionisti del pedale, percorsi variegati, adatti ad ogni esigenza, dalla più impegnativa alla più conciliante. È un’offerta che negli ultimi anni si è incrementata significativamente: dalla Greenaway ciclopedonale Voghera-Salice che risale lungo la Valle Staffora alle impegnative piste dell’Alto Oltrepò come il Pian del Poggio Bike Park, per la quale è intervenuto Alessandro Custolari, Presidente dell’A.s.d Pian del Poggio Bike & Ski. È stato lui a raccontare la loro esperienza di promozione del territorio attraverso la valorizzazione di uno sport in forte ascesa, ma ancora poco conosciuto sul territorio, come il Down Hill e della loro volontà di aprire nuovi percorsi più Family Friendly per ampliare l’offerta turistica dell’Alta Valle.

Anche il neonato Romagnese Trail Park si è fatto sentire, attraverso le voci di Ada Debora Risi, Vicesindaco del Comune Montano, e di Gianni Maccagni, promoter e pioniere dei percorsi a due ruote in Oltrepò, che hanno raccontato di come siano riusciti a costruire una rete di sentieri e percorsi fruibili sia a piedi sia in mountain bike e di come sia stato fondamentale l’aver lavorato passo a passo con la popolazione e le attività del territorio per costruire una proposta turistica sostenibile. Percorsi, questi, inseriti in un ambiente naturale incontaminato e sempre più supportati dall’incremento della qualità dell’accoglienza e dalla disponibilità di strutture di supporto logistico e ricettivo.

Le Persone e i Luoghi ritornano al centro delle politiche di sviluppo perché è solo attivando nuove reti e connettendosi con gli altri soggetti che operano già a livello territoriale e nazionale che si può crescere.