L’Oltrepò alla prova sui migranti: un’esperienza di integrazione lavorativa in corso sul nostro Appennino si racconta al Festival dei Diritti

COMUNICATO STAMPA

 

L’Oltrepò alla prova sui migranti:

un’esperienza di integrazione lavorativa in corso sul nostro Appennino

si racconta al Festival dei Diritti

 

Sabato 17 novembre ore 10.30 al Salone Teresiano una tavola rotonda e il cortometraggio di Filippo Ticozzi con tre storie di richiedenti asilo

 

PAVIA_Martedì 13 novembre 2018_ Davanti a temi colossali quali il flusso dei richiedenti asilo che investe anche i nostri territori non servono le polemiche. Occorre un positivo e fattivo operare. Come afferma il presidente della Fondazione Sviluppo Oltrepò, Riccardo Fiamberti: “Più che dire no, serve fare sì”.

Operare dunque con fatti concreti come quelli che hanno connotato il pragmatico percorso di formazione e integrazione lavorativa di migranti promosso da Fondazione per lo Sviluppo dell’Oltrepò Pavese attraverso il progetto Oltrepò Biodiverso. Un progetto in corso, sorto nell’ambito del Programma AttivAree di Fondazione Cariplo e teso allo sviluppo di un Oltrepò alle prese con la stasi produttiva, il calo demografico, l’innalzarsi dell’età dei residenti.

 

Sabato mattina alle 10.30, al Salone Teresiano dell’Università di Pavia, si affrontano proprio queste tematiche, collegandole alla concreta esperienza di formazione lavorativa in campo agricolo (vigneti, allevamento) e di inclusione territoriale che ha coinvolto un centinaio di nuovi residenti in Oltrepò, provenienti da ogni angolo del mondo.

La focalizzazione sul tema si avvale del cortometraggio del regista Filippo Ticozzi “Oltrepò, pronti per il futuro” dove tre richiedenti asilo, avviati al lavoro sulle nostre colline, si raccontano.

Quindi su “Immigrazione, formazione, integrazione: tra dire e il fare…” si apre una tavola rotonda, introdotta da Riccardo Fiamberti, presidente della Fondazione per lo Sviluppo dell’Oltrepò, in cui intervengono Giancarlo Gatti presidente della Cooperativa FinisTerrae, che ha coordinato le azioni di formazione e integrazione, don Dario Crotti, della Caritas, Roberto Figazzolo, critico cinematografico, Paola Fontana, del Laboratorio per il dialogo tra le culture, Elena Jachia, di Fondazione Cariplo, Andrea Membretti di EuraResearch. Conclude don Gino Rigoldi.

Obiettivo dell’iniziativa, realizzata in collaborazione con la Biblioteca Universitaria di Pavia e inserita nel programma del Festival dei Diritti 2018, è dar voce a una tra le diverse azioni di innovazione territoriale e di consolidamento delle comunità locali che contraddistinguono il progetto Oltrepò Biodiverso.

 

In particolare questo percorso di formazione e integrazione lavorativa ha coinvolto circa 100 nuovi residenti in Oltrepò, provenienti da Paesi quali Burkina Faso, Gambia, Camerun, Costa d’Avorio, Guinea, Guinea Bissau, Mali, Nigeria, Senegal, Somalia e Pakistan, e immessi in un dialogo fattivo con 30 aziende dell’Oltrepò che si occupano di allevamento, viticultura e orticultura.

Tutti i migranti hanno frequentato un corso di lingua italiana, 68 hanno proseguito con un corso professionale di gestione del verde e 60 hanno portato a termine il tirocinio formativo in azienda. Tra questi, 14 hanno proseguito con un tirocinio retribuito e 9 sono stati regolarmente impiegati.

 

 

La storia, seppure in modi nuovi e forse più complessi, sembra ora ripetersi e ci interpella – spiega Riccardo Fiamberti, presidente della Fondazione per lo Sviluppo dell’Oltrepò Pavese – Nei primi anni Novanta un flusso di migranti massiccio, repentino investì l’Italia, e anche l’Oltrepò, dall’Est Europa. Ora i migranti di allora sono parte integrante della nostra comunità, all’opera in ogni settore produttivo. Oggi occorre nel fornire risposte urgenti e non semplici per governare i flussi migratori e dare orizzonti positivi all’incontro tra il territorio e i migranti. Con Oltrepò Biodiverso, la Fondazione ha cercato di fare la sua parte anche su questo fronte. Il compito è difficile. Le difficoltà impegnative. Solo con un serrato gioco di squadra si può stringere risultati da cui dipende il futuro di tutti”.

 

Ringraziamo Filippo Ticozzi che attraverso il suo lavoro ha saputo comunicare efficacemente, entrando in punta di piedi nella vita di alcuni dei protagonisti il percorso di accoglienza e inserimento sociale e lavorativo promosso dalla Cooperativa FinisTerrae – commenta afferma Elena Jachia direttore Area Ambiente Fondazione Cariplo e responsabile Programma AttivAree – In questo cortometraggio è stato pienamente colto soprattutto lo sguardo dei richiedenti asilo, uno sguardo puntato sulle nostre terre – le aree interne – quelle che attraverso queste testimonianze, tornano ad essere luoghi di opportunità e speranza. L’iniziativa, promossa dal Progetto Oltrepò Biodiverso rientra tra gli ambiti cardine su cui fonda la visione del Programma AttivAree”.

 

Il cortometraggio “Oltrepò, pronti per il futuro”, firmato dal regista e autore pavese Filippo Ticozzi, raccoglie le testimonianze di Deborah, Charles e Samba, tre giovani richiedenti asilo che raccontano del loro iniziale spaesamento, dei progetti che sono stati attivati per favorirne l’integrazione e del loro inserimento nell’Alto Oltrepò.

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Per informazioni e contatti:

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